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KONG
Casco Scarab Colore: Nero

Valutazione 4/5 (Numero voti: 1)


KONG CASCO SCARAB COD.997.007 Casco per alpinismo, omologato anche per ciclismo, mountain-bike, canottaggio, equitazione. Acquista caschi e caschetti per sport outdoor al miglior prezzo online su IAFSTORE.COM

Vedi descrizione

Il prodotto non è più disponibile
 
Modello: Kong Casco Scarab
Code: 997.007

Innovativo casco iperleggero in policarbonato e polistirolo co-stampati (in-moulding).
Universal Size: 51-62cm;  Leggerissimo: peso 245g
Questo casco risponde a quattro omologazioni:

- EN 12492 e U.I.A.A. 106 per l'alpinismo su roccia e su ghiaccio

- EN 1078 per il ciclismo, mountain-bike, skate-board
- EN 1385 per il canottaggio, rafting, hydro-speed

- EN 1384 per l'equitazione

 

KONG CASCO SCARAB



La regolazione PERFIX® garantisce una perfetta adattabilità alla forma della testa.

Indossa il casco, premi il bottone posteriore, ruota per allargare o stringere (51-62cm), abbassa o alza il bottone per migliorare l'assetto, regola le cinghie laterali facendole scorrere nella fibbia.
Attenzione: il sottogola deve essere sempre allacciato.

I tessuti interni sono trattati per migliorare l'igienicità ed impedire la formazione di muffe.
Tutti i materiali sono facilmente lavabili.
La calotta esterna, in policarbonato, è co-stampata con la calotta interna in polistirolo espanso.

Le feritoie e le canalizzazioni ad effetto Venturi favoriscono la circolazione dell'aria.
Il casco può essere dotato di visiera parasole, e ha passanti per fissare una lampada frontale.

 

Come funzionano i caschi

Il più comune fraintendimento circa i caschi per alpinismo ed arrampicata riguarda i test con i quali si misura quanto un casco protegga la testa. La maggior parte degli utilizzatori capisce che un casco è concepito per proteggere la testa dall’impatto con sassi provenienti dall’alto o dall’impatto con la roccia dovuto ad una caduta. Pochi però capiscono e conoscono esattamente come tutto questo funzioni. La sicurezza di un casco è infatti correlata all’abilità del casco stesso di assorbire e disperdere l’energia prima che raggiunga la testa. In altre parole, un casco è molto più di un semplice strato di protezione aggiuntivo tra la testa e l’oggetto da cui ci si deve proteggere, al contrario è un prodotto costruito per gestire l’energia sprigionata dall’impatto che in ultima istanza è la fonte principale da cui derivano i possibili traumi ed infortuni. Il modo migliore in cui i caschi riescono a compiere questo processo di dispersione di energia è semplicemente…rompendosi. Letteralmente, i caschi sono disegnati e concepiti per raggiungere la rottura del materiale con il quale sono stati costruiti, assorbendo e disperdendo in questa maniera la forza provocata dall’impatto prima che la stessa raggiunga la testa.
Il segreto sta nella calotta interna. Ci sono, di fatto, due diversi tipi di caschi: quelli il cui materiale di base è il polistirene (polistirolo ad alta densità) e che non presentano una calotta esterna “dura” (tipico è il caso dei cosiddetti caschi “in moulding” con la calotta esterna in policarbonato) e quelli invece che presentano una calotta esterna “dura” ma con una parte interna sagomata sempre in polistirene. In entrambi i casi è proprio il polistirene la chiave di volta nella sicurezza. Infatti questo materiale è costruito con celle aperte che hanno la proprietà di chiudersi nel momento in cui avviene un impatto, assorbendo tramite questa azione l’energia sprigionata. Tutto questo spiega la ragione per cui i test sui caschi d’arrampicata misurano il trasferimento di energia alla testa tramite sofisticati strumenti di misura e non tramite una semplice osservazione fisica sulla reazione del casco stesso.
Entrambi i tipi di caschi agiscono quindi con lo stesso principio. In presenza di un impatto, le cellule del polistirene si chiudono assorbendo l’energia prima che la stessa vada a scaricarsi sulla testa. In presenza di un impatto molto violento, questo può arrivare a causare la rottura stessa del polistirene. Questo è il tipico risultato di un colpo talmente violento che fa chiudere le celle completamente in maniera così veloce e rigida da provocare la rottura a causa di questo nuovo stato di rigidità e fragilità raggiunto. Anche in questi casi, il casco compie il proprio compito assorbendo l’energia tramite la chiusura delle celle fino all’ultimo istante prima dell’inizio del processo di rottura. La cosa più importante è che tutto questo accada prima che l’oggetto colpisca la testa.
Questa è la descrizione del processo di come lavora un casco per arrampicata ed alpinismo ed il tutto porta ad una serie di successive considerazioni circa quale casco utilizzare in quale frangente e per quale motivo. Sia i caschi “in moulding” (calotta esterna in policarbonato) che quelli ad iniezione (calotta esterna dura) presentano delle caratteristiche diverse e vantaggiose. Per i primi l’aspetto principale è che l’intero casco è costruito in polistirene, e questo significa che la barriera protettiva che direttamente assorbe l’energia ricopre l’intera superficie del casco. Questo aspetto non è quindi valido per i caschi ad iniezione la cui parte in polistirene è limitata alla parte superiore della calotta interna, rispondendo così tipicamente alle sollecitazioni dovute all’impatto con oggetti provenienti dall’alto ma non proteggendo da impatti laterali che possono accadere in caso di cadute accidentali durante l’arrampicata.
D’altro lato, i caschi ad iniezione hanno una calotta esterna particolarmente dura che i caschi con calotta esterna in policarbonato non hanno e che permette un ciclo di vita del casco più lungo poiché protegge in maniera più adeguata la parte strutturale interna in polistirene che è quella critica per l’assorbimento di energia nel caso di impatto. Infatti quando le celle del polistirene si chiudono, hanno compiuto la loro missione, e non possono più ripeterla, poiché non hanno la capacità di riaprirsi. Ecco perché in presenza di un impatto particolarmente violento il casco dovrebbe essere sostituito. Infatti se il casco dovesse essere colpito nel medesimo punto, ed in presenza di celle ormai chiuse, l’energia sprigionata da questo secondo impatto andrebbe direttamente a scaricarsi sulla testa. Diventa quindi fondamentale, dopo qualsiasi tipo di impatto, ispezionare il casco: l’ ispezione andrebbe compiuta prima di ciascun utilizzo controllando specificatamente se la parte in polistirene presenta delle parti appiattite, compresse o ammaccate, evidenti segnali dello stress subito.
Conseguentemente la scelta di quale casco utilizzare per l’utilizzo che se ne intende fare è una decisione importante, ma comunque non troppo complicata. Infatti gli arrampicatori che pensano di poter avere potenziali impatti laterali dovuti a cadute inaspettate durante l’arrampicata dovrebbero utilizzare un casco interamente in polistirene come quelli costruiti con tecnologia “in moulding”. Gli inconvenienti stanno nella potenziale inferiore durata di vita a causa della poca protezione della parte in polistirene da parte della calotta esterna; i punti forti stanno invece nel fatto che il casco assorbirà energia in qualsiasi punto esso riceva l’impatto. Un altro punto molto rilevante sta nella estrema leggerezza di questi tipi di caschi, caratterizzati quindi anche da una componente di comfort estremo, ideale per coloro che il casco lo indossano per intere giornate di scalata. C.A.M.P. consiglia questo genere di caschi per attività quali le cascate di ghiaccio, l’arrampicata in presenza di potenziali lunghe cadute, alpinismo in presenza di rischi legati a possibili cadute in crepacci o sopra i detriti del ghiacciaio ed in tutte le attività legate allo sci dove i potenziali impatti laterali sono molto maggiori che un impatto dall’alto (ed ecco anche spiegato perché tutti i caschi per bicicletta sono costruiti con questa tecnologia).
Arrampicatori ed alpinisti che invece prevedono basso rischio di impatti laterali opteranno invece per caschi dalla calotta dura (ad iniezione). L’inconveniente di questi caschi è rappresentato appunto dalla minore protezione da impatto laterale e dal fatto che generalmente sono più pesanti rispetto a quelli con intera calotta in polistirene. D’altro lato il fatto di avere una corazza esterna protettiva particolarmente dura, permette una protezione extra alla parte interna in polistirene, facendo prediligere questo tipo di casco a coloro che cercano un prodotto duraturo nel tempo.


Note ed avvertenze
1 - Nota informativa relativa ai prodotti KONG certificati CE in accordo alla Direttiva 89/686/CEE
La nota informativa e le istruzioni d'uso devono essere lette e ben comprese dall'utilizzatore prima dell'impiego del prodotto.
Attenzione: l'arrampicata su roccia e ghiaccio, la discesa in corda doppia, la via ferrata, la speleologia, lo sci-alpinismo, il torrentismo, l'esplorazione, il soccorso e i lavori in altezza sono tutte attività ad alto rischio che possono comportare incidenti anche mortali.
Allenatevi all'uso di questo prodotto ed accertatevi di avere pienamente compreso il suo funzionamento, in caso di dubbio non rischiate ma domandate. Ricordate che questo prodotto deve essere utilizzato solo da persone preparate e competenti, e che voi siete personalmente responsabili di conoscere questo prodotto e di impararne l'uso e le misure di sicurezza, e che unicamente voi vi assumete completamente tutti i rischi e le responsabilità per ogni danno, ferita o morte che possa derivare a voi stessi o a terzi dall'uso di ogni prodotto della KONG S.p.A., di qualunque tipo si tratti. Se non siete in grado di assumervi queste responsabilità e di prendervi questi rischi, evitate l'uso di questo materiale.

2 - Informazioni generali
2.1 - Prima e dopo l'uso effettuate tutti i controlli descritti nelle "istruzioni d'uso" specifiche di ogni prodotto ed in particolare assicuratevi che il prodotto sia:
-in condizioni ottimali e che funzioni correttamente
-idoneo all'utilizzo che intendete fare: sono autorizzate solo le tecniche raffigurate senza sbarratura, ogni altro utilizzo è vietato: pericolo di morte!
2.2 - Se avete il minimo dubbio sulle condizioni di sicurezza e di efficienza del prodotto, rimpiazzatelo immediatamente. Non usate più il prodotto dopo una caduta nel vuoto, in quanto rotture interne o deformazioni non visibili ne possono diminuire notevolmente la resistenza. L'uso scorretto, la deformazione meccanica, la caduta accidentale dell'attrezzo dall'alto, l'usura, la contaminazione chimica, l'esposizione al calore al di sopra delle normali condizioni climatiche (max. 100°C per prodotti solo metallici e max. 50°C per i prodotti con componenti tessili), sono alcuni esempi di altre cause che possono ridurre, limitare e perfino annullare la vita del prodotto.
2.3 - E' responsabilità dell'utilizzatore usare correttamente questo prodotto.
2.4 - Questo prodotto può essere usato in abbinamento a dispositivi di protezione individuale conformi alla Direttiva 89/686/CEE e compatibilmente con le relative istruzioni d'uso.
2.5 - La resistenza degli ancoraggi naturali e non, nella roccia, non può essere garantita a priori per cui è indispensabile il preventivo giudizio critico dell'utilizzatore per garantire un'adeguata protezione.
2.6 - Ai fini della sicurezza è essenziale, per i sistemi di arresto di caduta, che:
-il punto di ancoraggio sia sempre posizionato, se possibile sopra l'utilizzatore,
-si utilizzi una cintura di sicurezza completa,
-il lavoro sia eseguito in modo di minimizzare le potenziali cadute e la loro altezza.
2.7 - La posizione dell'ancoraggio è fondamentale per la sicurezza dell'arresto della caduta: valutate attentamente l'altezza della caduta, l'allungamento della corda e l'effetto "pendolo" in modo da evitare ogni possibile ostacolo (es. il terreno, lo sfregamento del materiale sulla roccia, ecc.).
2.8 - La vostra vita dipende dall'efficienza continua del vostro equipaggiamento (è vivamente consigliato che l'equipaggiamento sia ad uso personale) e dalla sua storia (uso, immagazzinamento, controlli, ecc.). Raccomandiamo vivamente che i controlli pre e post uso siano eseguiti da una persona competente. A cadenza almeno annuale raccomandiamo un accurato controllo da parte di un tecnico autorizzato dal fabbricante. E' responsabilità dell'utilizzatore registrare e conservare, con queste istruzioni, le informazioni previste nella tabella "Record".
2.9 - Nessuna responsabilità sarà riconosciuta dalla KONG S.p.A. per danni, lesioni o morte causate da: uso improprio, modifiche del prodotto, riparazioni effettuate da persone non autorizzate o dall'utilizzo di ricambi non originali.
2.10 - Non è necessaria nessuna precauzione particolare per il trasporto, tuttavia evitate il contatto con reagenti chimici o altre sostanze corrosive e proteggete adeguatamente eventuali parti appuntite o taglienti. Attenzione: non lasciate mai il vostro equipaggiamento in automobili esposte al sole!
2.11 - Attenzione: per i prodotti venduti in paesi diversi dalla destinazione stabilita da KONG S.p.A., il rivenditore ha l'obbligo di fornire la traduzione di queste istruzioni d'uso.

Regolazione della taglia:
- "Magic": prima di indossare il casco, adattatelo alla circonferenza del vostro capo regolando opportunamente le parti in velcro (fig. 1),
- "Scarab": indossate il casco, premete e girate la rotella posteriore fino ad ottenere la tensione desiderata. Per una perfetta regolazione, abbassare o alzare il sistema fino alla posizione desiderata e, se necessario, agire nuovamente sulla rotella (fig. 2),
- "Spider": indossate il casco e stringete la cremagliera fino ad ottenere la tensione desiderata (fig. 3),
- "Spider Lux": indossate il casco e girate la rotella posteriore fino ad ottenere la tensione desiderata (fig. 4).
Chiusura del cinturino sottogola:
- Inserire una fibbia nell'altra fino a sentire lo scatto di bloccaggio (fig. 5).
- Controllate, tirando, che la fibbia sia bloccata e regolate la lunghezza del cinturino per fissare saldamente il casco sulla vostra testa.
Apertura del cinturino sottogola (fig. 6).
Regolazione delle fettucce laterali:
- Far scorrere le fettucce nella fibbia fino a trovare la posizione desiderata (fig. 7).
Il casco deve calzare perfettamente sul capo, non deve muoversi ne avanti, ne indietro, ne lateralmente (fig. 8). Importante: il casco deve essere portato sempre allacciato!
Esempi di utilizzo scorretto e pericoloso (fig. 9).
Importante: Non appendere il casco mediante il sistema di regolazione della taglia (fig. 10).
Sistemi di fissaggio della lampada frontale (fig. 11).
Sistema di sgancio automatico montato sui caschi conformi alla norma EN 397 (fig. 12).
Sistemi di fissaggio delle cuffie (fig. 13).

- Controlli pre e post uso
Controllate ed assicuratevi che:
- Il casco non abbia subito deformazioni e non presenti segni di usura o di rottura,
- le parti tessili non mostrino segni di usura o cuciture rotte,
- i sistemi di bloccaggio, regolazione e sgancio funzionino
- sia idoneo all'uso cui lo volete destinare.


- Durata del prodotto
In linea di principio la durata di un prodotto tessile e/o sintetico, non utilizzato e conservato nelle condizioni prescritte al punto 3.4, è di 10 anni dalla data di produzione (leggere "Batch number explanation"). Dopo il primo utilizzo la durata del prodotto è comunque condizionata da molti fattori tra i
quali: le condizioni, l'intensità e la frequenza d'uso, le condizioni ambientali, la competenza dell'utilizzatore, la manutenzione, l'immagazzinamento, ecc. Attenzione: eventi eccezionali possono ridurre, limitare e perfino annullare la durata del prodotto: leggete attentamente il punto 2.2.
Eliminate il prodotto se: avete il minimo dubbio sulle condizioni di sicurezza e di efficienza, i controlli pre e post uso sono risultati negativi, è sprovvisto delle registrazioni dei controlli, ha superato la durata prevista, è obsoleto (es. non aggiornato alle norme vigenti, non compatibile con altri dispositivi,
non adatto alle nuove tecniche, ecc.). Importante:
- sostituite i componenti tessili trascorsi 10 anni dalla data di produzione oppure dopo 5 anni di utilizzo,
- distruggete sempre i dispositivi scartati per evitarne un possibile futuro utilizzo.

 
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